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giovedì 18 agosto 2016

MEDUIT -AZIENDA AGRICOLA PERNARCICH PAOLO


Un vino spumante Brut realizzato con metodo Martinotti-Charmat che richiama già nel suo nome il terroir dal quale proviene: Meduit è, infatti, il vecchio nome di Medeazza.
È il prodotto dell'assemblaggio di uve Vitovska e Malvasia, pensato dal vigneron in modo tale da trarre dalla Malvasia la spalla necessaria per sostenere la lavorazione in autoclave, mentre la Vitovska conferisce freschezza e mineralità.
Si presenta all'occhio giallo paglierino, in bocca è secco ed avvolgente.
Perlage fine ed elegante.
Un nuovo modo di intendere sia la Vitovska, bacca bianca autoctona della provincia triestina, che la Malvasia, chiamata ad assicurare un tappeto aromatico non invasivo ma adeguatamente persistente.
Ideale per la sua versatilità sia prima dei pasti che durante gli stessi.

Potrete assaggiarlo alla Lux Art Gallery di Trieste, 25 agosto!
seguiteci per l'orario definitivo
Az. Agr. Paolo Pernarcich
Medeazza, 21 - Duino Aurisina

martedì 2 agosto 2016

PERCORSI DEGUSTATIVI NELL’ARTE


VIN@RTE

 

 

 

PERCORSI DEGUSTATIVI NELL’ARTE

 

 

 

 

 

 

 

Mercoledì 7 settembre 2016

dalle 19.00

 

 

alla LUX ART GALLERY, via de Rittmeyer, 7/a Trieste

 

 

 

 

 

Assaggeremo i vini dell’Azienda LA BASIA (Lombardia- Valtenesi)

e

Visiteremo la mostra personale di DANILO LONGO

 

COSTO DEGUSTAZIONE E VISITA DELLA MOSTRA: 15 EURO

 

 

Entrata fino ad esaurimento posti

 

Info: VIN@RTE 3475211713

mercoledì 27 luglio 2016



PICCOLO BACCO DEI QUARONI

Forse non tutti sanno che il Metodo Classico, perché se diciamo Champagne italiano qualcuno ci potrebbe anche randellare, è iniziato proprio nell'Oltrepò pavese, un angolo di Italia estremamente vocato alla produzione del Pinot Nero, quello che definisco un bianco mascherato. È la terra del Cruasé, mica un vinaggio bensì un Pinot nero in rosé!
Ebbene in questa particolare zona vitivinicola, si trova PICCOLO BACCO DEI QUARONI.
Espressività del territorio non significa, infatti, disinteresse per la cura delle tecniche di coltivazione. Tutt'altro, è ricerca di prodotti non omologati (anche non omologabili!), di qualità, che sappiamo infondere emozioni.
Il vino, cifra del piacere, deve emozionare, lasciare un segno su quella carta geografica che è il nostro palato.
Veronelli diceva che il vino ci parla, bene, giusto: dobbiamo ascoltarlo allora!
Su questo binario, si trova precisamente questa azienda, i cui prodotti sono sempre precisi.
Per maggiori notizie, consultate http://www.piccolobaccodeiquaroni.it.
A Trieste, nel Friuli Venezia Giulia potete rivolgervi ad albertof4@libero.it


http://www.piccolobaccodeiquaroni.it/it/azienda-agricola
LA SECONDA DI VIN@RTE presso LUX ART GALLERY

Una degustazione che porta a Trieste profumi, aromi e sapienze della parte ovest del lago di Garda.
Siamo nella Valtenesi doc.
Terra di Lugana, Groppello, Rebo e Marzemino.
In assaggio, abbinata alla spiegazione della personale dell'artista Danilo Longo ospitata presso la Lux Art Gallery (gestita da Giorgio Parovel e Benedetta Moro): Albalago (Trebbiano di Lugana ), Botte Piena (a base preponderante di Groppello) e Predefitte (vinaggio di Rebo e Barbera).
Dall'eleganza discreta della Lugana, passando per una facile beva rossa fresca dal finale en passant amaricante (Botte Piena), arriveremo alla fragranza di note fruttate molto gradevoli di ottima persistenza (Predefitte).
La Basia è una realtà che si sta imponendo ed è caratterizzata da un ottimo rapporto qualità/prezzo.
L'appuntamento è per il 7 settembre, Lux Art Gallery, via de Rittmeyer 7/a.
Dalle 19!
Non esserci, sarebbe un vero peccato!

domenica 17 luglio 2016

LA PRIMA DI VIN@RTE ALLA LUX ART GALLERY: SIMON DI BRAZZAN, BIODINAMICO D'ARTE



VIN@RTE è un perimetro costituito da vite, uomo, immaginazione ed arte che viene reso tetragono dal concetto di ars quale recta ratio factibilium. Concetto estetico, espresso dalla tomistica, in cui il “retto modo di fare” corrisponde, nell’enologia, all’immaginazione creativa del vigneron che non forza l’uva ad essere ciò che non potrebbe essere: la rispetta nella sua peculiarità organolettica, l’accompagna nella sua fermentazione, ma prima, soprattutto, l’accudisce in vigna aiutandola nella sua espressività naturale ovvero quella di fruttificare i propri grappoli.
Il vino è un agire artistico da parte del vignaiolo che interviene sulla materia-uva, plasmandola attraverso gli attrezzi del mestiere per addivenire ad un’espressione figurativa, leggi bevibilità, che “offre”, nel rispetto di una normale dinamica domanda-offerta, alla pletora di consumatori.
È un agire difficile, oscuro ai più (soprattutto ai consumatori di aperitivi-movida), che non conoscerà mai un giusto valore economico. È una passione, per quei Vignaioli autenticamente V maiuscola, che permette al consumatore di bere lo stesso viticoltore proprio in quel bicchiere che avrà assaggiato.
È un’arte che comunica, attraverso il vino, la cultura di un popolo, di una civiltà, di un genere, quello umano, che ha imparato ad osservare la natura per trarne il proprio sostentamento e la propria felicità: perché il vino è cultura e gioia altrochè sbronze e tassi alcoolemici.
Partendo da questa prioritaria considerazione, abbiamo pensato di far degustare il vino, così immaginativo ma anche così reale, all’interno di un contesto artistico quale una galleria d’arte contemporanea, fornendo così una possibile simbiosi figurativa e materica.
Ogni mese, pertanto, verrà offerto alla curiosità di ogni singolo un diverso produttore che di pari passo, si accompagnerà a un artista diverso ospitato nella galleria.
Durante i vari assaggi, tre al massimo, vi sarà così il tempo per ascoltare la spiegazione artistica delle opere ospitate.
Il primo produttore sarà Simon di Brazzan, alias Daniele Drius, il cui vino non è una semplice e banale equazione di mercato, in cui le variabili sono date dalla domanda e dall'offerta.
Il frutto del suo silenzioso agire, quel vino che avrete nel bicchiere, è il precipitato simbiotico del vignaiolo e della natura: nessuna prevaricazione, nessuna forzatura bensì il rispetto delle leggi dell'attesa.
Ed è così che piuttosto che adoperare la chimica, cifra dell'intervento umano, Daniele Drius lascia operare in simbiosi la terra e la vite, che vicendevolmente si alimentano e si difendono da aggressioni esterne.
Nel silenzio della natura, tutto sempre si è compiuto: nel silenzio del suo agire in vigna, nel suo essere schivo alla ribalta di prosceni che i suoi vini comunque hanno già guadagnato (si ricordi la recensione di Massobrio su La Stampa), Daniele propone vini di carattere, con spalla e freschezza, aromi e profumi varietali precisi, nitidi, indimenticabili.

Scelto per la prima di VIN@RTE presso la Lux Art Gallery di Trieste, verranno assaggiati il Blanc di Simon (tratto da uva Friulano), il Sauvignon e l’uvaggio Rinè Blanc (blend di Pinot Bianco, Sauvignon, Malvasia e Traminer).

sabato 25 giugno 2016

IL GUSTO DIVINO IN RETE: IL RECUPERO DEL DISAGIATO PSICHICO NELLA FRANCIACO...

IL GUSTO DIVINO IN RETE: IL RECUPERO DEL DISAGIATO PSICHICO NELLA FRANCIACO...: La Tradizione non è giammai una fissità, l'immobilismo impantante della paura per la novità. No, è la sommatorie di idee nuove che si im...

VITOVSKA ZERO DOSAGGIO-CANTINA DANIELE ODONI - TRIESTE

Quando il Prosecco oramai è diventato il nome che indica le bollicine, quando oramai la gente chiede "frizzante" e non conosce la differenza tra un Metodo Classico ed un Martinotti/Charmat, quando la rifermentazione in bottiglia sembra sempre più un'arte magica, quando la gente non si affida più al sommelier (quando c'è!), spunta l'idea innovativa, a mia conoscenza, di Daniele Odoni (Trieste) che spumantizza con un Martinotti/Charmat breve(volontariamente antempongo il cognome dell'italiano al francese!) una bacca bianca autoctona della provincia di Trieste.
Trattasi della Vitovska, che presenta grappolo di taglia grande a forma di piramide. Provvisto di ala, si presenta compatto con acini sferici di media grandezza e buccia spessa. Vinificata, risulta tenuamente gialla paglierino. Profumo delicato ed elegante, non è intenso con rimandi a fiori di campo, direi. Non pervasiva al gusto, possiede una buona vena di acidità ed una ricca sapidità che pulisce la bocca.
Su queste caratteristiche intrinseche, Daniele ha puntato per sviluppare l'idea di una spumantizzazione, a mio avviso, pienamente riuscita: talmente riuscita per facilità di beva e freschezze che lo ritengo una valida alternativa al "Prosecco di pianura" (quel Prosecco prodotto fuori Valdobbiadene ed Asolo, quest'ultimi luoghi "cult" del Prosecco possiedono delle caratteristiche pedoclimatiche da rendere il loro prodotto pienamente unico ed inarrivabile).
Soprattutto, risulta una specie di "riscatto" della viticoltura triestina, che proponendo una "nuova bollicina", autoctona per lo più (km veramente zero!), si rifà dello "scippo" del nome Prosecco attuato dal mondo industriale dei vini mossi: la questione del Prosecco e della sua abnorme doc, si configura, infatti, come una delle più grandi operazioni di marketing vinicolo (bravi veramente) unitamente ad una delle bolle speculative potenzialmente devastante: paragonabile, forse, a quella del mattone di qualche anno fa piuttosto che a quella dei bulbi dei tulipani nell'Olanda settecentesca.
Assaggiatela, cercatela la VITOVSKA ZERO DOSAGGIO di DANIELE ODONI