Rappresenta l’eccellenza della produzione della
Doc, riconosciuta dal titolo di “Superiore” attribuita a questa raffinata
declinazione del Raboso Piave. Il suo nome, voluto per svincolarlo da quello del
vitigno d’origine, omaggia la sua stessa storia, ricordando l’omonima famiglia
che per duecento anni ha profondamente innovato la viticoltura delle terre del
Piave. E’ un vino robusto, intenso e decisamente più “morbido” del Raboso Piave,
dal quale differisce per l’appassimento cui è sottoposta una misura variabile
tra il 15 e il 30% delle uve che lo compongono (sempre di Raboso), con un
procedimento volto a smussare i caratteri più intensi e meno “internazionali” di
questo straordinario autoctono trevigiano. I tre anni di affinamento, di cui uno
in legno, prescritti dal Disciplinare di produzione prima della (uno dei più
lunghi invecchiamenti stabiliti dalla legge italiana) lo rendono uno dei più
singolari grandi vini rossi nazionali. La prima vendemmia (2008) sarà
disponibile al consumo alla fine del 2011.
Colore: rosso rubino carico con riflessi violacei, tendente al granato con l’invecchiamento.
Profumo: tipico, di marasca/ciliegia, speziato.
Sapore: austero, sapido, giustamente tannico, leggermente acidulo.
Grado alcolico minimo: 12,5%
Colore: rosso rubino carico con riflessi violacei, tendente al granato con l’invecchiamento.
Profumo: tipico, di marasca/ciliegia, speziato.
Sapore: austero, sapido, giustamente tannico, leggermente acidulo.
Grado alcolico minimo: 12,5%
Come degustarlo: da gustare al meglio con arrosti
di carni rosse, cacciagione da pelo e selvaggina nobile di piuma, nonché con
formaggi stagionati.
Note: Invecchiamento obbligatorio: 36 mesi di cui almeno 12 in botte. Obbligo di utilizzo di percentuale variabile tra 15 e 30% di uve sottoposte ad appassimento in appositi fruttai.
Note: Invecchiamento obbligatorio: 36 mesi di cui almeno 12 in botte. Obbligo di utilizzo di percentuale variabile tra 15 e 30% di uve sottoposte ad appassimento in appositi fruttai.
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