Da sempre ho un debole per il Dolcetto d'Alba sarà perché non è molto conosciuto, ma sicuramente è un vitigno che, se lavorato bene, restituisce grandi soddisfazioni perché possiede un carattere tutto suo che gli deriva dalla ciliegia e che termina, solitamente, in una nota amarognola, utile sempre per pulire il palato.
In questo direzione, vale a dire precisa e puntuale valorizzazione del cultivar senza forzature in cantina, si muove Roccheviberti che è una piccola azienda, al limite dello sconosciuto a Castiglione Faletto.
Ecco perché consiglio Dolcetto d'Alba 2010 (il 2013 deve ancora avere tempo per rendersi più sicuro delle proprie note) Vigna Melara.
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