Vitigno internazionale noto a tutti, lo Chardonnay sembra
non riservare più sorprese e quindi spesso viene bevuto senza la necessaria
attenzione proprio perché non dovrebbe essere il vitigno a destare l’interesse
dell’utente bensì l’azienda vinicola che l’ha prodotto.
Questo significa che le potenzialità di questo nobile
vitigno non si manifestano senza una attenta lavorazione in vigna ed una
imprescindibile conoscenza del territorio su cui esso si sviluppa.
Sciorio, nella sua zona a cavallo tra Langhe e Monferrato,
vinifica in acciaio (e a temperatura controllata) lo Chardonnay esaltando
sentori di pesca, ananas e papaja su di un tappeto di petali di rose.
Un bouquet che non esautora comunque la complessità del
vino, che mantiene invece un assoluto equilibrio tra profumo, acidità,
freschezza e corposità. Una corposità che è figlia della composizione della
terra su cui si innerva e che si rinviene in una sottile nota di mandorla
matura sul finire del sorso.
Ho bevuto un:
Prasca
Piemonte Chardonnay d.o.c.
Prodotto a Costigliole d’Asti nel 2009
Chardonnay 100%
Gradazione alcoolica pari a13.00%
Da uve selezionate raccolte in cassette, con pressatura
soffice e fermentazione in acciaio a temperatura controllata. Viene lasciato maturare
sur lie per alcuni mesi e si affina in bottiglia per almeno 3 mesi.
Il terreno è argilloso e calcareo e la vendemmia avviene a
metà settembre
Il produttore è Sciorio, azienda vitivinicola di Gozzelino MauroPer ordinare, utilizzare la p.e. del blog
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